Come capire se ho il dito rotto?

Come capire se ho il dito rotto?

Come capire se ho il dito rotto?- A volte si esce totalmente indenni da situazioni potenzialmente pericolose, in cui gravi danni alla persona sono assolutamente verosimili, altre per banalissimi eventi ci si fa del male. Può capitare, ad esempio, che si perda l’equilibrio e si metta la mano su un appoggio per non cadere. non è infrequente che in questo modo si rompa un dito.

Le ossa del corpo

Il corpo umano non potrebbe funzionare se non fosse dotato di un’impalcatura, un sistema rigido che conferisce struttura portante ai tessuti: saremmo semplicemente come dei polipi, dei sacchi molli incapaci di avere una stazione eretta e fare tutto quello che, invece, la presenza delle ossa ci consente.

Le ossa sono tessuti vivi, all’interno scorre il sangue anche se in scarsa quantità, all’interno di alcune ossa vengono prodotti i globuli rossi, ad esempio. Le ossa sono composte da cellule, gli osteociti, che hanno la caratteristica di essere rigide grazie alla presenza di minerali, primi tra tutti il calcio ma anche altri.

La robustezza delle ossa, la loro capacità di resistere alle sollecitazioni fisiche, dipende da molti fattori, da individuo ad individuo, dall’età, dall’alimentazione, dalla presenza di certe malattie organiche, dall’uso di taluni farmaci e molto altro. Uno dei problemi principali  delle ossa è l’Osteoporosi.

Cos’è l’Osteoporosi

L’osso, come abbiamo detto, è un tessuto compatto, resistente ma a causa del progredire dell’età, della carenza di minerali nell’alimentazione, dell’uso di farmaci che ne causano l’indebolimento e soprattutto con la menopausa, il tessuto si impoverisce dei minerali che conferiscono struttura, robustezza all’osso. Questo diventa poroso e rischia di non resistere alle sollecitazioni fisiche anche normali, rompendosi.

Tipica è la frattura del femore negli anziani: l’osso, poroso, povero di sostanza, non riesce a sopportare il peso del corpo e si spezza anche senza sollecitazione particolare, provocando la caduta dell’anziano. Nella maggior parte dei casi, il femore negli anziani non si rompe a seguito della caduta ma è il contrario, una frattura spontanea.

La resistenza dell’osso

Usciamo dal campo delle situazioni patologiche e restiamo in quello della fisiologia. Le ossa hanno una loro resistenza che dipende anche dalla loro dimensione: è facile spezzare un rametto di un albero, molto meno un grosso ramo! Nel corpo umano non è diverso. Le ossa grosse sono in grado di resistere anche a forti sollecitazioni, quelle piccole si possono fratturare anche con sollecitazioni fisiche modeste.

Molto dipende anche dalla modalità in cui queste forze di sollecitazione vengono applicate sull’osso: una sollecitazione nel senso della lunghezza verrà sopportata perfettamente, una trasversale molto meno. Quando stai per cadere la prima cosa istintiva che fai è mettere la mano per evitarlo. L’atto è talmente istintivo, rapido, che un dito potrebbe venirsi a trovare a sopportare una sollecitazione di forza in una posizione in cui la forza applicata sul dito supera la resistenza dell’osso che, quindi, si rompe.

Come capire se il dito è rotto?

Quando un osso si rompe, perde la sua funzionalità , quindi se pensi di esserti rotto il dito, intanto i primi segni sono:

  • Il dolore ma non è specifico: anche in caso di distorsione avrai dolore.
  • Certamente si realizzerà molto rapidamente anche gonfiore.
  • Praticamente immediato anche l’arrossamento , una raccolta di sangue dovuta alla rottura dei piccoli vasi che sono nell’osso.

Questi segni già ti fanno capire che è molto probabile che ti sia rotto il dito ma quello che te lo farà capire meglio è la deformazione che si realizza e l’impotenza funzionale: non riesci più a comandarne il movimento e ogni sforzo ti farà sentire maggior dolore.

Che cosa fare?

Se pensi di esserti rotto il dito non resta altro da fare che andare in Pronto Soccorso dove con una radiografia accerteranno la reale situazione e successivamente provvederanno a sistemare il dito steccandolo in modo da impedire il movimento. L’osso ha la capacità di rigenerarsi, per cui l’immobilità per un certo tempo consente la riparazione spontanea.

In rari casi sarà necessario intervenire chirurgicamente per riparare l’osso fratturato nel dito. A questo punto puoi agevolare la riparazione assumendo più calcio del solito ma non basta questo. Il calcio assunto tramite l’alimentazione o con prodotti farmaceutici verrebbe in gran parte eliminato senza fissarsi sulle ossa senza un apporto di vitamina D che il corpo non è in grado di formare da solo se non con l’esposizione solare.

Se sei in estate, tutto è più facile: prenderti la tintarella aiuta anche a rinforzare le ossa, altrimenti conviene assumere la vitamina D tramite prodotti appositi, integratori o medicinali.

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