Denti Permanenti e Dentizione definitiva: cosa sapere?
Denti Permanenti: Quanti Sono? – Ogni persona ha due tipi di dentizione, che si distinguono in: dentizione decidua e dentizione permanente. Per quanto riguarda la dentizione decidua, facciamo riferimento ai denti da latte, che vengono sostituiti, alla loro caduta, con quelli permanenti. Ma quanti sono i denti permanenti?
Sicuramente, può sembrare una domanda banale, ma non lo è affatto. Infatti, non tutti sanno quanti denti abbiamo in bocca, se si ha il dubbio che possa essere un dente del giudizio oppure meno.
Dunque, come abbiamo appena detto, le dentizioni di ogni essere umano sono due.
Con il termine dentizione decidua facciamo riferimento a quella che riguarda i bambini dai 0 ai 3 anni di vita, che si compone da venti denti, tra cui dieci inferiori e dieci superiori.
I denti permanenti, invece, iniziano a spuntare attorno ai 6 anni d’età.
In questo periodo di tempo, infatti, inizia a spuntare il primo molare permanente, che compare subito dopo il quinto dente deciduo.
Nel corso della vita di ogni individuo, dunque, nasceranno quattro molari: due nell’arcata superiore e due nell’arcata inferiore.
Dentizione definitiva
Indice dei Contenuti
All’età di sei anni, quindi, iniziano a cadere i primi denti da latte, che saranno sostituiti da quelli permanenti.
La caduta di ogni dente, è preceduta dal dondolamento, nel giro di pochi giorni o massimo una settimana, il dente cade autonomamente, mostrando il nuovo dente. Nel caso in cui il nuovo dente non sia ancora presente, vuol dire che spunterà entro qualche mese.
In totale, dunque, i denti permanenti in un soggetto adulto sono 32 (leggi Quanti denti ha l’essere umano? Come si chiamano?).
Ovviamente, i denti permanenti non spuntano nello stesso modo a tutti, proprio perché tutti abbiamo dei ritmi diversi dagli altri. Per tal motivo non bisogna preoccuparsi delle tappe di un bambino. Infatti, se dopo la caduta del dente da latte, non mostrerà subito quello permanente, non c’è da preoccuparsi.
Eruzione dentaria
Quando escono i denti permanenti:
- incisivi: tra i 6 e gli 8 anni;
- incisivi laterali: tra i 7 e gli 8 anni;
- primi molari: tra i 6 e i 7 anni;
- primi e secondi premolari: tra i 10 e i 12 anni;
- secondi molari: tra gli 11 e i 13 anni;
- terzi molari tra i 17 e i 25 anni.
Dunque, la dentizione permanente è composta da 32 denti: 2 canini, 4 incisivi, 4 premolari e 6 molari ad arcata. Per quanto concerne i denti permanenti, questi sono piuttosto importanti per poter mangiare adeguatamente, per poter parlare e per avere un sorriso più armonioso. Per tal motivo, si consiglia sempre di avere molta cura dei propri denti permanenti, in quanto diversamente da quelli da latte, non verranno più sostituiti naturalmente, ma in caso di denti definitivi che cadono o che si rovinano, bisogna sostituirli artificialmente.
Denti Permanenti Che Non Crescono: Cause?
Quando uno o più denti permanenti, ma anche decidui, non voglio nascere, ci troviamo di fronte a un caso di agenesia.
Quando uno o più denti da latte sono mancanti, lo saranno anche quelli della dentizione permanente.
È possibile, ma più raro, che l’agenesia possa interessare tutta la dentizione permanente. Solitamente, però, questa problematica interessa gli incisivi laterali superiori, i secondi premolari inferiori e i terzi molari.
Il più delle volte, l’agenesia si manifesta senza una causa apparente, ma è possibile che si possa trattare di un fattore genetico oppure di disordini relativi alle ghiandole endocrine.
Una delle cause di agenesia, può essere attribuita anche ad infezioni delle ossa che sono state contratte in età precoce, oppure a causa di carenze alimentari, traumi ecc.
Cause agenesia
Il più delle volte, questa problematica che interessa le dentizioni decidue o permanenti, può essere scatenata da sindromi più complesse, che a seconda del caso possono essere più o meno gravi, tanto da interessare anche alcuni organi.
Se parliamo della sindrome di Chirs-Siemens-Weech, quelli che sono colpiti sono i denti, ma anche il sistema pilifero e le ghiandole sudoripare.
L’ereditarietà è un altro fattore scatenante dell’agenesia, in un caso del genere, il fattore scatenante dipende da un articolato sistema di geni associati che si occupano di molteplici caratteri dentali, come le dimensioni e la forma dei denti, fino alla presenza o assenza di uno o più denti.
Nel caso di agenesia, la terapia viene stabilita in base alla valutazione del caso, che viene studiato singolarmente. In ogni caso, le agenesie vengono studiate a seconda dei rapporti di occlusione fra entrambe le arcate dentarie e i rapporti che ci sono fra le basi ossee. In tal caso, può essere necessaria una terapia ortodontica, in modo da portare i denti adiacenti a chiudere lo spazio del dente non presente.
Denti Permanenti Che Si Muovono, Cosa Significa?
Un sorriso bello e armonioso, è importante per tutti gli esseri viventi. Infatti, grazie a un bel sorriso, tutti noi abbiamo la possibilità di poter avere relazioni interpersonali con chiunque, senza vergognarci di nulla. Tuttavia, se non curiamo adeguatamente i nostri denti, è possibile che questi vengano colpiti da malattie, più o meno gravi.
Per sfoggiare un sorriso armonioso e una dentatura perfetta, significa prendersi cura dei propri denti, evitando che si rovinino, che ingialliscano, che si spezzino ecc. Spesso ci allarmiamo se vediamo un po’ di tartaro fra i denti, tuttavia, bisogna preoccuparsi se oltre al tartaro avveriamo una certa mobilità di uno o più denti. In questo caso, infatti, ci troviamo di fronte a diverse cause che possono scatenare la mobilità dei denti. Una di queste è proprio la parodontite: per tal motivo è necessaria una tempestiva diagnosi medica, in modo da evitare spiacevoli inconvenienti.
Parodontite
Come ti dicevo pocanzi, una delle cause dei denti che si muovono, è la parodontite: un’infiammazione gengivale che, se viene lungamente trascurata, può portare alla perdita definitiva dei denti. Dunque, i denti che si muovono, è uno dei campanelli d’allarme a cui prestare attenzione.
La parodontite, infatti, è provocata dai batteri che, di conseguenza, causano la riduzione ossea, favorendo la mobilitò dentale. Generalmente, i denti che si muovono, sono il segnale di una parodontite ormai avanzata. Per tal motivo, è assolutamente necessario recarsi dal dentista per potersi salvare dalla perdita definitiva dei denti. La soluzione più immediata è, dunque, l’intervento parodontale, con il quale l’esperto va a pulire a fondo le tasche gengivali, eliminando in maniera definitiva l’infezione.
Bruxismo
Una delle cause della mobilità dentale, può essere anche il bruxismo. Infatti, molto spesso può capitare che i denti si muovano a causa di disturbi occlusali, come proprio il bruxismo (leggi anche Pungi Lingua: Cosa è? Come si usa?). Il digrignamento dentale, effettivamente, sottopone la completa dentatura a continue sollecitazioni masticatorie che, con il tempo, possono causare la mobilità dentale. In questo caso, occorre rivolgersi subito al medico dentista, che andrà subito a lavorare sulla natura della problematica, evitando la perdita dei denti.
Come agire in caso di mobilità dentale? Dunque, abbiamo appena visto che questa problematica è il primo campanello di allarme di disturbi dentali. Per tal motivo è necessario agire tempestivamente. Quindi, è opportuno sottoporsi a una visita odontoiatrica, magari in presenza di uno specialista, in modo da approfondire la situazione e intervenire con la terapia più appropriata. Curare la parodontite e il bruxismo è possibile, ed è possibile farlo anche con interventi poco invasivi.
Primi Molari Permanenti: Disturbi e Dolore
Come abbiamo potuto vedere fin ora, nell’essere umano osserviamo due tipologie di dentizione: dentizione decidua e dentizione permanente. Quelli appartenenti alla prima dentizione, li conosciamo con il nome di “denti da latte”. Quelli appartenenti alla seconda dentizione, invece, sono i denti permanenti, che non cadono più naturalmente dopo la loro crescita.
All’età di sei anni, circa, avviene il passaggio dalla dentizione decidua a quella permanente tramite l’eruzione dei primi molari definitivi. Durante questo periodo, però, il bambino non ha molti disturbi o dolori, rispetto alla dentizione decidua. Dunque, in condizioni fisiologiche, non c’è alcun bisogno di aiuti, né di aiutare il dente permanente ad uscire, né di far cadere quello da latte.
Soltanto in determinati casi, è possibile che ci siano anomalie nella dentizione, per tal motivo, è bene prestare attenzione ad alcuni fattori, come le anomalie nel numero dei denti, oppure anomalie nelle dimensioni e nella forma e persino nell’ipoplasia dentale.
In alcuni casi, quando si avverte dolore o fastidi, vuol dire che è presente una carie. Dunque, è importante che i denti non siano cariati. Per tal motivo, è necessario proteggerli fin da subito, evitando che il bambino mangi alimenti troppo zuccherati, in quanto un dente cariato non trattato può causare dolore e fastidi.
Eruzione Molari Permanenti e Febbre
Come abbiamo detto precedentemente, i denti permanenti sono 32 in totale, e iniziano a comparire dal sesto anno di età, in seguito al riassorbimento delle radici dei denti da latte. È importante evidenziare che non tutta la dentizione definitiva va a sostituire il sovrastante del dente deciduo. Infatti, proprio come avviene nella dentizione dei denti da latte, l’eruzione dei denti permanenti può essere condizionata da diversi fattori individuali. Alcune volte è possibile che questi denti provochino dolore e fastidio nel bambino.
Il più delle volte, infatti, la crescita di questi denti è accompagnata da sintomi spiacevoli, come l’insonnia, l’irritabilità, il rifiuto di mangiare e persino leggera febbre. Sintomi del genere creano sia fastidio che dolore e sono collegati alla penetrazione dei denti permanenti tramite le membrane gengivali.
Dunque, persino lo spuntare dei denti, ossia un normale processo fisiologico, che porta all’aumento della temperatura corporea e ad altri disturbi. Per di più, la fuoriuscita dei denti molari è piuttosto particolare e, per tal motivo deve essere trattata con la massima cura e attenzione. In commercio ci sono prodotti gel o gocce che devono essere strofinati sul tessuto gengivale per poter ridurre la sensazione di dolore e fastidio, in quanto vanno ad agire come anestetici, alleviando i sintomi.