Epulide: Cos’è, Sintomi, Cause, Rimedi

Epulide: Cos’è, Sintomi, Cause, Rimedi – Epulide, è il termine scientifico che viene indicato per definire una iperplasia della gengiva che, a sua volta si contraddistingue dallo sviluppo anonimo di formazioni ti tipo nodulare.

L’epulide, dunque, assomiglia a una vera e propria cisti e da colorazioni che variano dal rosa al rosso intenso. Quali sono le cause della formazione di questa specie di iperplasia della gengiva? Come si cura? Scopriamolo insieme!

Spesso, l’epulide viene confusa con una semplice infiammazione delle gengive, specialmente allo stato iniziale, in quanto la gengiva si presenta gonfia e infiammata, e solitamente viene trattata dal paziente con degli infiammatori.

Tuttavia, nel caso in cui si nota un semplice rigonfiamento o arrossamento delle gengive, non bisogna affidarsi al fai da te, ma è opportuno rivolgersi tempestivamente a un medico specialista, in modo da andare ad agire tempestivamente sulla problematica, ed evitare conseguenze e complicazioni spiacevoli.

Cause dell’Epulide

A differenza di quanto si possa pensare, questo disturbo è provocato dalle componenti batteriche che interessano la placca, e depositandosi sulla superficie del dente, provocano l’epulide.

Dunque, come abbiamo appena visto, le cause devono essere attribuite all’accumulo di placca batterica.

Naturalmente, l’accumulo della placca si riscontra soltanto a causa di una scarsa igiene orale, ma anche fratture radicolari, ricostruzioni dentali inadeguate e irregolarità morfologiche, possono essere la causa dell’epulide.

sintomi epulide

Differenti sono le tipologie di epulide, ma la fibromatosa è la più comune, e si forma generalmente nella papilla interdentale.

Esiste anche l’epulide granulomatosa, ossia lo sviluppo di tessuto di granulazione che presenta arrossamento e, spesso, sanguinamento.

Tra le varie tipologie di epulide, distinguiamo anche quella gigantocellulare, scatenata da un processo infiammatorio.

L’ultimo tipo è l’epulide angiomatosa, che solitamente si forma in seguito a un impianto dentale, e a differenza delle altre tipologie può essere facilmente trattata con la terapia laser.

Epulide Gengivale

Con il termine epulide gengivale ci riferiamo a delle proliferazioni di tipo benigno localizzate e che non provocano sintomi del tessuto molle, che si possono caratterizzare da dimensioni differenti, che in determinati casi possono raggiungere addirittura alcuni centimetri.

Sebbene attualmente non sia ancora stata definita la causa scatenante questa problematica, si ritiene che la scarsa igiene orale ricopra un ruolo abbastanza importante.

Poco più su, inoltre, abbiamo classificato le tipologie di epulide, granulomatosa, angiomatosa, fibromatosa e gigantocellulare, si ritiene che a seconda delle varie tipologie corrisponderebbero i diversi stadi di entità nosologica e risulterebbe più semplice il passaggio da una tipologia all’altra.

L’epulide gengivale, dunque, viene distinta da ulteriori lesioni dei tessuti molli proliferativi che possono presentare un’origine infiammatoria o addirittura tumorale.

Il trattamento dell’epulide, dunque, prevede l’escissione di tipo chirurgico che comprende persino la rimozione degli elementi irritativi locali. Non si escludono, però, possibili recidive con comparsa di lesioni.

Iperplasia Gengivale: Sintomi e Terapia

L’iperplasia gengivale è un disturbo che porta allo sviluppo anomalo del tessuto della gengiva. A causa di questo fenomeno, dunque, vi è un incremento delle dimensioni della gengiva, che spesso provoca fastidio al soggetto che ne soffre.

Solitamente, a causa di questo disturbo le gengive iniziano a infiammarsi talmente tanto, che il paziente inizia a soffrire di gengivite, con conseguente sanguinamento.

Al suo esordio, questo disturbo sembra essere asintomatico, ma se non tempestivamente trattato porta a dolori anche lancinanti.

Il dolore non è l’unico sintomo dell’iperplasia gengivale, perché questo disturbo si caratterizza persino da un continuo fastidio durante qualsiasi attività come la pulizia dei denti, e nel momento della masticazione.

Ovviamente, se il problema non viene tempestivamente trattato, porta a conseguenze più gravi per la salute del paziente che ne è affetto.

Quando parliamo di iperplasia gengivale, dunque, vi è un considerevole aumento della massa gengivale, e quindi, vuol dire che le cellule si moltiplicano con più velocità, con un conseguente aumento del tessuto gengivale.

Dunque, nel caso in cui non viene tratta in tempo, l’epulide può ingrandirsi così tanto fino a ricoprire i denti e portare a dolori forti, fastidio e senso di inadeguatezza.

Per quanto riguardano i sintomi, nello specifico oltre all’aumento del tessuto gengivale e del dolore, le gengive appaiono arrossate e sanguinanti.

Il paziente affetto da iperplasia gengivale, inoltre, non riesce più ad avere una normale e corretta igiene orale, a causa del dolore, e potrebbe avere grandissime difficoltà persino nel masticare.

A causa della scorretta igiene orale, quindi, vi è un considerevolmente aumento della placca batterica, e ciò porta alla formazione della periodontite.

Ciò vuol dire che, per curare adeguatamente questo disturbo è opportuno prendere delle accortezze giornaliere, in modo da ridurre il più possibile il rischio di sviluppare problemi del genere.

Per tal motivo, è opportuno prevenire il problema, lavando i denti almeno due volte al giorno, utilizzare efficacemente il filo interdentale e impiegare persino un collutorio anti placca, che si occupi della rimozione della placca batterica.

Grazie a queste piccole accortezze, dunque, è possibile prevenire e trattare l’iperplasia gengivale allo stato iniziale.

Nei casi più seri, invece, sono previsti gli interventi chirurgici della gengiva o del dente.

Alcune tipologie di iperplasia della gengiva, inoltre, possono essere curate con la tecnologia laser, che a sua volta si occupa della riduzione della massa gengivale extra.

Epulide Gravidica ed Epulide Fibromatosa

Generalmente, l’epulide può comparire con una determinata frequenza anche in gravidanza, e in questo caso può essere provocata da un’infiammazione, traumatica o formarsi in maniera spontanea.

Trattandosi di un tumore gravidico benigno, non deve essere considerata dannosa per il feto, perché naturalmente ci riferiamo a uno sviluppo tessutale insignificante, che inoltre non interessa per forza tutte le donne in dolce attesa, e a differenza di quanto si pensa, questo fenomeno si presenta durante la gravidanza con scarsa frequenza e soltanto a partire dal secondo trimestre di gestazione.

In gravidanza, l’epulide gravidica si presenta con uno strano rigonfiamento delle gengive, ma può formarsi anche sul palato, sulla lunga, sul labbro e nella parte interna delle guance.

Inoltre, c’è da sapere che in gravidanza, l’epulide può sanguinare molto facilmente a causa della situazione circolatoria della donna incinta.

Anche nella gestazione le dimensioni dell’epulide può variare a seconda del caso e, presentare una determinata colorazione.

Per tenere alla larga questo disturbo durante il periodo di gestazione, dunque, è opportuno curare con estrema perfezione la propria igiene orale, naturalmente con giornalieri lavaggi dei denti, e soprattutto con frequenti trattamenti professionali.

In seguito al parto, fortunatamente, l’epulide gravidica dovrebbe scomparire progressivamente, se però la situazione non migliora, allora è bene rivolgersi al dentista per una corretta diagnosi e cura della problematica.

Come abbiamo visto all’inizio di questo articolo, l’epulide viene classificata in differenti tipologie, tra queste c’è quella fibromatosa.

L’epulide fibromatosa, dunque, sembra essere una delle più comuni nei soggetti, e generalmente si forma nella papilla interdentale, e la sua causa risiede in una irritazione locale in atto.

Il fibroma orale, dunque, è provocato da un’iperattività reattiva di una parte della mucosa del cavo orale, più nello specifico della mucosa geniena che si trova sul tratto di occlusione della bocca.

La cura dell’epulide fibromatosa, dunque, prevede in primis la rimozione dei fattori scatenanti il disturbo.

Differenti, inoltre, sono gli interventi chirurgici che si possono eseguire per la rimozione delle iperplasie del cavo orale, e tra queste abbiamo il bisturi, il bisturi elettrico, la lama a freddo e la terapia laser.

Anche in caso di epulide, dunque, la corretta igiene orale è fondamentale per prevenire la problematica e per contrastarla allo stato iniziale.

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