Ischemia Cerebrale e Transitoria: Cosa Sapere?
Ischemia Cerebrale e Transitoria: Cosa Sapere? – Con il termine greco ischemia facciamo riferimento a un’insufficienza sanguigna. Infatti “isch” vuol dire riduzione mentre “haima” sangue.
Ischemia Cerebrale
Indice dei Contenuti
Quando parliamo di ischemia cerebrale facciamo riferimento alla mancanza di adeguato afflusso sanguigno al cervello umano. Dunque, si tratta di una patologia molto grave, che in alcuni casi potrebbe generare un ictus, una delle maggiori cause di invalidità definitiva.
Per questo motivo è consigliata una tempestiva visita medica, in modo da evitare danni irreparabili. Si tratta di un grave disturbo che deve essere trattato con serietà.
Ischemia Cerebrale Transitoria
Quando parliamo di attacco ischemico transitorio, facciamo riferimento a un disturbo temporaneo, che insorge improvvisamente, presentandosi con sintomi dalla durata di circa un’ora. Nel caso in cui i sintomi non scompaiono entro le 24 ore, parliamo di ictus.
Sintomi
I sintomi sono diversi in ogni paziente e si contraddistinguono in base all’area cerebrale che viene colpita. Solitamente l’attacco ischemico presenta sintomi come cecità temporanea di un solo occhio, afasia, incapacità di pronunciare le parole, debolezza muscolare, formicolio e riduzione della sensibilità.
Tutti questi deficit a livello neurologico rappresentano importanti fattori di rischio, che il più delle volte vengono rappresentati dal fumo, da malattie come il diabete, dall’ipertensione, obesità e iperlipemia.
Cause
Più frequentemente un attacco ischemico è costituito dagli emboli che occludono un vaso arterioso cerebrale. Generalmente, si formano a causa di coaguli che si formano nelle cavità cardiache dopo un periodo di aritmie cardiache.
Un attacco ischemico viene diagnosticato tramite un esame clinico. Nel caso di ischemia cerebrale transitoria, viene eseguito un esame anamnestico, in quanto si tratta di una patologia di breve durata.
La diagnosi, inoltre, viene confermata anche tramite un ecocolordoppler eseguito sui tronchi sovraortici. In seguito viene eseguito persino un elettrocardiogramma nel caso di aritmie e un ecocardio per l’analisi delle cavità cardiache.
In seguito ai vari esami vengono scaturite le terapie da seguire, con il fine di prevenire un eventuale ictus.
Conseguenze
Le conseguenze di un attacco ischemico che colpisce il cervello, possono essere riconducibili a un danno cerebrale causato dallo scarso afflusso di sangue. Dunque, l’ischemia è considerata un evento piuttosto grave per l’organismo umano.
Le conseguenze vengono, solitamente, rappresentate dalla paresi di una parte del corpo, che viene definita emiplegia. Questo accade perché il più delle volte l’attacco ischemico colpisce direttamente uno dei due emisferi cerebrali.
In base al lato in cui si manifesta l’ischemia, la conseguenza sarà di sicuro emiplegia sinistra o destra, con determinate caratteristiche.
Un’altra conseguenza dell’ischemia è rappresentata dalla spasticità muscolare, ovvero i muscoli si irrigidiscono e restano contratti in seguito a notevoli sforzi fisici. Tra le varie conseguenze in seguito all’ischemia, vi è anche la presenza di afasia, ovvero il disturbo del linguaggio, con impossibilità di pronunciare correttamente le parole.
Con ciò possiamo affermare che, l’ischemia cerebrale va a colpire le funzioni del cervello che permettono i movimenti, gli effetti muscolari e i riflessi. Per questo motivo la riabilitazione delle conseguenze di un attacco ischemico deve essere eseguita per il recupero dei processi cognitivi.
Cura
Nel caso di attacco ischemico temporaneo, è necessario assicurarsi che il disturbo sia passeggero e prevenire ulteriori attacchi ischemici, in quanto ci riferiamo a un problema più serio e grave.
Dunque, è necessario recarsi tempestivamente presso l’ospedale più vicino, che provvederà alle prime cure. La cura dell’ischemia si basa sull’immediato controllo della pressione sanguigna, dell’ossigeno nel sangue, funzionamento del cuore, respirazione e sulle terapie trombolitiche, tramite le quali viene sciolto il trombo artefice dell’occlusione del vaso.