Ossimetro: Quali sono i Valori di Riferimento?

ossimetro quali sono i valori di riferimento

Ossimetro: Quali sono i Valori di Riferimento? – L’Ossimetro è un dispositivo medico che, collegato al dito del paziente, tramite una pinza, riesce a misurare il livello di saturazione di ossigeno presente nell’emoglobina e la frequenza cardiaca. I valori di riferimento relativi alla quantità di ossigeno presente nel sangue, che vengono determinati in base alle rilevazioni eseguite con l’ossimetro, possono essere indicati soltanto dal medico curante.

I valori di ossigeno nel sangue dipendono, anche, dallo stato di salute, dalla qualità dell’aria che un soggetto respira, dalla capacità respiratoria, dallo stile di vita e da ulteriori fattori. In determinate condizioni, l’Ossimetro potrebbe persino non dare risultati precisi, per questo motivo bisogna essere consapevoli dei vari limiti in base ai risultati che si ottengono.

In un soggetto sano, il normale livello di saturazione di ossigeno nel sangue deve corrispondere al 95% o al 99%. Nel caso di malattie respiratorie di lieve entità, la saturazione dell’ossigeno non dovrebbe essere al di sotto del 90%. Se il livello di saturazione è inferiore al 90% per un diverso periodo di tempo, allora non è un valore accettabile.

Per il medico è importante anche conoscere qual’è la tendenza dei valori rilevati durante le varie misurazioni. Per questo motivo, è consigliato segnare sempre le rilevazioni che si effettuano.
Nel caso in cui vengono rilevati dati insoliti, potrebbero essere dovuti a errate misurazioni, oppure potrebbero dipendere da alcuni problemi, anche di grave entità, per questo motivo è consigliato l’intervento medico.

La gran parte degli ossimetri presenti sul mercato, permettono di controllare, sia il livello di ossigeno presente nel sangue che la frequenza cardiaca. Nel caso di anomalie nelle diverse rilevazioni, potrebbero esserci problemi e, conseguentemente, il soggetto interessato dovrebbe essere visitato personalmente dal medico.

Nello specifico i valori di riferimento sono:

  • Valori normali in soggetto adulto: 95-100%
  • Ipossia lieve: 91-94%
  • Ipossia moderata: 86-90%
  • Ipossia grave: inferiore al 86%.

Parliamo di ipossia quando l’organismo presenta una carenza di ossigeno, secondo patologia. L’ipossia può essere generalizzata, oppure localizzata in diverse aree del corpo. I principali sintomi sono: stanchezza, emicrania, fatica, aritmie, palpitazioni, dispnea, nausea, vomito, cianosi, euforia, variazioni della pressione, confusione, perdita di memoria, movimenti non coordinati e disorientamento.

Hai trovato utile questo articolo? Facci sapere cosa ne pensi tramite la nostra pagina Facebook, e magari lasciaci anche un “like“. Grazie!

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.