Trasporto Campioni Biologici: come mantenere la sicurezza e la catena del freddo
Trasporto Campioni Biologici: come mantenere la sicurezza e la catena del freddo? Scopri come è possibile trasportare campioni biologici in maniera ottimale e nel rispetto delle regole.
Il trasporto di materiale biologico richiede una grandissima attenzione per tutelare l’integrità degli stessi campioni, ma anche per preservare l’incolumità delle persone che li maneggiano.
Esistono procedure specifiche che devono essere seguite alla lettera, poiché un solo errore potrebbe compromettere il campione biologico e addirittura infettare le persone che lo trasportano.
Ultimamente sono stati fatti passi da gigante nelle procedure del trasporto di campioni biologici, grazie anche alle recenti innovazioni che rendono l’intero processo molto più sicuro e pratico.
Di seguito analizziamo le procedure necessarie per conservare e trasportare correttamente i campioni biologici e cos’è la catena del freddo.
Le tipologie di trasporto di materiali biologici
Indice dei Contenuti
Occorre utilizzare strumenti adatti per il trasporto sicuro dei materiali biologici che prevedono 3 fasi distinte: il confezionamento, l’etichettatura e il trasporto.
A proposito di trasporto, se ne possono individuare due tipologie: il trasporto locale e il trasporto esterno.
Il trasporto locale prevede lo spostamento dei campioni biologici all’interno della stessa struttura, ad esempio da un reparto ospedaliero verso un laboratorio.
Il trasporto esterno invece prevede lo spostamento dei campioni biologici da una struttura all’altra.
Per entrambe le tipologie di trasporto bisogna utilizzare contenitori e mezzi di trasporto specifici.
Il personale incaricato deve indossare appositi dispositivi di protezione ed essere adeguatamente formato e preparato per maneggiare correttamente i campioni.
Il trasporto di campioni biologici su strada è regolamentato dal regolamento ADR (Accordo Europeo per il trasporto di merci pericolose su strada), integrato da un decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti relativo ai trasporti internazionali.
Tipi di materiali biologici
In base alla Circolare ministeriale 3/2003 si possono individuare 3 tipi di materiali biologici:
- Prodotti biologici
- Campioni diagnostici
- Sostanze infettive
Tra i prodotti biologici rientrano i materiali finiti ad uso umano e veterinario, destinati alla ricerca, allo studio o al trattamento sperimentale di animali.
I campioni diagnostici sono invece tutti i campioni di origine umana o animale che hanno finalità diagnostiche e che comprendono sangue, organi, tessuti ed escreti.
Infine le sostanze infettive sono decisamente quelle più pericolose e comprendono tossine, funghi, parassiti, batteri, virus e microrganismi.
L’importanza della catena del freddo
Quando si parla di trasporto di materiali biologici, bisogna necessariamente conoscere la catena del freddo, che mantiene la giusta temperatura del prodotto fino alla consegna finale.
I campioni necessitano di essere trasportati e conservati a determinate temperature che cambiano a seconda dei materiali biologici.
Tali campioni devono essere custoditi in apposite confezioni isotermiche refrigerate.
È di fondamentale importanza non spezzare mai la catena del freddo, altrimenti ci sono rischi seri per gli operatori o per la stessa integrità del campione.
La fase più delicata per la corretta conservazione dei campioni biologici è proprio quella del trasporto.
Quali sono i rischi associati ai trasporti di campioni biologici e le misure di prevenzione adottate?
Se i campioni biologici trascorrono anche un breve periodo al di fuori della catena del freddo, rischiano di sviluppare microrganismi patogeni e agenti infettivi che possono infettare le persone che li manipolano.
Un trasporto non corretto determina anche il deterioramento dei campioni biologici che sarebbero quindi inutilizzabili per gli scopi prefissati, che siano di tipo medico, di analisi o diagnostico.
Per prevenire questi rischi si utilizza un sistema a triplo involucro e quindi ogni campione viene conservato in 3 diversi recipienti, ognuno posizionato all’interno dell’altro.
Il primo recipiente, che può essere una provetta, un tubo, un’ampolla o una sacca che contiene il campione o il materiale infetto e deve essere impermeabile, a tenuta stagna e a chiusura ermetica.
Il primo recipiente va poi inserito in un secondo, anch’esso impermeabile, resistente e a tenuta stagna.
All’esterno del recipiente secondario deve essere apposta un’etichetta riportante i dati identificativi dei campioni presenti e le informazioni sul mittente e sul destinatario.
Per i trasporti esterni o le spedizioni infine è necessario un recipiente terziario, con il quale gli operatori entrano direttamente a contatto.
Può essere realizzato in legno, plastica rigida o altri materiali.
L’importante è che custodisca adeguatamente gli altri due recipienti da agenti esterni come acqua, pioggia, umidità o semplicemente dagli urti e dagli scossoni.
Per i trasporti che richiedono temperature specifiche ci sono elementi refrigeranti, come i frigoriferi mobili che garantiscono il mantenimento della temperatura corretta per tutto il periodo del trasporto.
I furgoncini utilizzati per il trasporto di materiale biologico hanno subito una profonda innovazione per adattarsi alle più moderne necessità.
I tradizionali furgoni mono-temperatura sono sempre più in disuso, poiché consentono il trasporto solo di determinati prodotti ad una temperatura pre-impostata che non può essere cambiata.
Sono così nati i furgoni multi-temperatura che consentono di combinare uno o più contenitori isotermici refrigerati.
Grazie a questa particolare tecnologia è possibile trasportare più prodotti contemporaneamente con lo stesso furgoncino, suddividendoli però in comparti separati e a temperature differenti.
Inoltre, tramite apposite tecnologie, è possibile controllare in ogni momento anche da remoto il livello della temperatura per accertarsi che non ci siano anomalie e poter così eventualmente intervenire in caso di guasti o malfunzionamenti per preservare l’integrità del prodotto biologico e la salute degli operatori.